LE PRIVATIZZAZIONI DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI IN ITALIA NEL PROCESSO COSTITUENTE DELL’EUROPOLO
Le raccomandazioni dell’Unione Europea
Alla fine dello scorso maggio la Commissione UE, contestualmente allo stop della procedura di infrazione per deficit eccessivo contro l’Italia, ha posto le proprie condizioni e ricette economiche e politiche. Quello che noi si definisce come i diktat della Troika (Commissione UE, FMI, BCE) si formalizzano anche attraverso atti ufficiali quali le “Raccomandazioni del Consiglio dell’Unione Europea” ai paesi membri.
Attraverso le ultime raccomandazioni del 29 maggio 2013 si ripropongono e si impongono vecchie e nuove misure antipopolari con particolare accanimento verso i paesi cosiddetti PIIGS .
Tra i punti di quello che è un vero e proprio programma per il Governo Letta-Alfano vi è la parte che riguarda le cosiddette liberalizzazioni dei Servizi Pubblici Locali (SPL), nel quale si richiede di “promuovere l’accesso al mercato, ad esempio, per la prestazione dei servizi pubblici locali, dove il ricorso agli appalti pubblici dovrebbe essere esteso (in sostituzione delle concessioni dirette)”; portare avanti l’attivazione delle misure adottate per migliorare le condizioni di accesso al mercato nelle industrie di rete;…”.
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